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incisioni


Dopo aver provato le varie tecniche di incisione, mi sono innamorata della tecnica a puntasecca su plexiglas essendo a mio avviso più immediata e impattante. Si tratta una tecnica incisoria di stampa in cavo: la matrice viene incisa direttamente con una punta metallica dura e acuminata. La punta, scalfendo il metallo, crea un solco sui bordi del quale rialza dei filamenti metallici, detti barbe, che trattengono ulteriormente l'inchiostro conferendo un caratteristico segno vellutato alla stampa. Uno degli aspetti più caratteristici della puntasecca è proprio la natura inconfondibile del suo segno, sia per la presenza delle barbe e l'alone nerastro e soffuso nelle prime tirature, sia per l'andamento del tratto, spesso irregolare nella grandezza e nella direzione. Poiché la pressione del torchio di stampa distrugge rapidamente le barbe ed il relativo effetto, la puntasecca è adatta solo per tirature limitate. Le matrici possono essere di rame o zinco: in tempi recenti si è usato anche il plexiglas.


Titolo: "L'Albatro"
Dimensione: 24x18 cm
Tecnica: mista: puntasecca su plexyglass con uso del sale
Anno di realizzazione: 2016 (Opera vincitrice Premio pittura e grafica Giovanarte 2016)

"Ho pensato di rappresentare in questa incisione l'Albatro di Charles Baudelaire, trovando in questa poesia una tematica estremamente attuale con la realtà che deovno affrontare i giovani artisti emergenti.
Questa lirica tratta della condizione del poeta nella società borghese, che tenta di strappargli via la sua dignità e la sua libertà schernendolo. L'artista viene paragonato all'albatro, che con le sue grandi ali regna nel cielo azzuro, la dimensione degli artisti, posta ad un altro livello fisico e culturale rispetto alla società. Ma nel momento in cui l'uccello scende in terra, sono proprio le sue maestose ali ad impedirgli di camminare e a renderlo goffo e comico.
La capacità intellettiva, la sensibilità e la profondità d'animo sono le ali che permettono all'artista di volare e arrivare al mondo dell'arte e della poesia. La società, bigotta e limitata, dominata dalla legge dell'interesse, della produttività, del senso pratico e della rispettabilità, vede l'artista come il diverso, l'improduttivo da tenere a distanza e ridicolizzare. Del resto l'artista è fortemente consapevole della sua diversità ma soprattutto del suo essere inadatto alla vita comune ma riesce a fare del sentirsi un "esule in terra" la sua forza, rifiutando la mediocrità e rivendicando con orgoglio e dignità il suo prestigio creativo.
Ho ritenuto più significativo rappresentare questo passaggio, incidendo l'albatro che si libera e scappa spicando il suo volo verso la libertà, volando via dalle convenzioni e dalle costrizioni che gli vengono imposte."


L'Albatro
di Charles Baudelaire

Spesso, per divertirsi, gli uomini d'equipaggio
Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,
Che seguono, indolenti compagni di vïaggio,
Il vascello che va sopra gli abissi amari.

E li hanno appena posti sul ponte della nave
Che, inetti e vergognosi, questi re dell'azzurro
Pietosamente calano le grandi ali bianche,
Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi.

Com'è goffo e maldestro, l'alato viaggiatore!
Lui, prima così bello, com'è comico e brutto!
Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco,
L'altro, arrancando, mima l'infermo che volava!

Il Poeta assomiglia al principe dei nembi
Che abita la tempesta e ride dell'arciere;
Ma esule sulla terra, al centro degli scherni,
Per le ali di gigante non riesce a camminare.



Titolo: “Scelte”
Dimensione: 24x18 cm
Tecnica: Stampa / Incisione a puntasecca su plexiglass
Anno di realizzazione: 2016

"Quest'opera è ispirata al personaggio interpretato dall'attrice Cate Blanchett del film di Woody Allen Blue Jasmine. Sono rimasta affascinata dal profilo psicologico della protagonista del film, immortalando un suo momento di disperazione, nel quale la donna si copre le mani con il viso e lascia in vista solo i suoi gioielli. Lo scopo è evidenziare il lato materialista e venale del personaggio, esasperato anche dal regista e dalla sublime interpretazione dell'attrice. Nel film, la donna, elegante dama dell'alta società newyorchese, dopo il tracollo finanziario del ricco e disonesto marito, è costretta a ripiegare nella dimessa abitazione della sorella a San Francisco, dove si trasferisce nel tentativo di ricostruirsi una vita.
Jasmine, personaggio nevrotico e spocchioso, ripete sempre il medesimo errore, mentire e preporre solo aspetti materiali, fino al fallimento, alla totale perdita della ragione. Lei non ha più niente, ma malgrado tutto è ancora in grado di mantenere il suo aspetto elegante e narcisista nei confronti della sorella e delle persone a lei vicine.

Ma questa volta la coazione a ripetere gli schemi della falsa vita precedente non le riuscirà e alla fine della storia Jasmine svelerà i lati più distruttivi del suo comportamento che hanno portato al fallimento del matrimonio, al suicidio del marito e all’inconsistenza delle relazioni personali, comprese quelle attuali con la sorella e dei suoi compagni.
Jasmine diviene, allora, il simbolo dell’aridità delle relazioni della società americana, sottolineando anche l’inevitabilità della crisi degli ultimi anni delle classi più affariste, incapaci di esprimere valori etici e sociali, scollegate dalle emozioni e dagli affetti, con una visione puramente materialista e consumistica della vita.

Jasmine si presenta come una donna fragile, incapace di affrontare la vita, incapace di valutare i comportamenti falsi e truffaldini del marito, di riflettere, persino di ragionare. E’ troppo assorbita dalla vita ricca e senza problemi che conduce, preferendo far finta di non sapere, di non vedere. Il suo tratto isterico di copertura funziona bene, la bambina confusa e dipendente si sente al sicuro.
Dopo il tracollo, Jasmine reagisce come sa fare: usa la dipendenza (da alcool e da pillole), a volte si dissocia, si estranea dalla situazione che sta vivendo, parla da sola, racconta di sé anche agli sconosciuti, inventa una vita diversa. Si appella anche ad un fragile lato narcisista, mostrando superiorità e disprezzo verso la normalità vista come squallida e poco elegante.

La tragicità del personaggio è, proprio in questa impossibilità di crescere, di avviare un percorso evolutivo che la porti dalla posizione dipendente orale ad un radicamento in fasi più complesse e piene della vita."



 

 

 

Una mia incisione dal titolo “Penelope” Tecnica incisoria sperimentale mista su foglio di rame Anno: 2021 

Il disegno è stata realizzato senza pittura diretta ma solo attraverso l’uso di reagenti chimici. Come nella classiche incisioni trovate anche il bitume, che ho steso pennellandolo in alcuni punti per proteggere la lastra dalla reazione chimica. Stratificando i reagenti e lasciandoli reagire per più o meno ore e successivamente ripetendo l’operazione lavando ogni volta prima la lastra, si ottengono diversi effetti. La tecnica è sperimentale ed é una rivisitazione di antiche tecniche incisiorie quali acquaforte e acquatinta.

One of my artworks titled “Penelope”Mixed engraving technique on copper sheet
Year: 2021 This time I really dared, starting from my experience with engraving techniques 🖊 The drawing was made without direct painting but only through the use of chemical reagents. As in the classic engravings, you also find bitumen, which I applied by brushing it in some places to protect the slab from chemical reaction. By stratifying the reagents and letting them respond for more or less hours and then repeating the operation, washing the plate each time first, different effects are found. The technique is experimental and is a reinterpretation of ancient engraving techniques such as etching and aquatint.

© Copyright Sara Pella Art